Alcalá de Guadaíra

Siviglia, bella e diversa

‘L’eredità di Roma a Siviglia’ è un itinerario che ripercorre le tracce del passaggio di Roma nella città e nella sua provincia e che permette al visitatore di scoprire tutto il Patrimonio Monumentale e Artistico che custodiamo di questa civiltà che, un tempo, colonizzò e guidò il mondo conosciuto.

‘L’eredità di Roma a Siviglia’ è un itinerario che ripercorre le tracce del passaggio di Roma nella città e nella sua provincia e che permette al visitatore di scoprire tutto il Patrimonio Monumentale e Artistico che custodiamo di questa civiltà che, un tempo, colonizzò e guidò il mondo conosciuto.

‘L’eredità di Roma a Siviglia’ è un itinerario che ripercorre le tracce del passaggio di Roma nella città e nella sua provincia e che permette al visitatore di scoprire tutto il Patrimonio Monumentale e Artistico che custodiamo di questa civiltà che, un tempo, colonizzò e guidò il mondo conosciuto.

Come altre parrocchie sivigliane, la sua origine risale alla riconquista della città. Si trova nello stesso luogo in cui esisteva un tempio romano, sul quale sorgevano una chiesa visigota e successivamente una moschea. Appartiene al tipo di chiesa gotico-mudéjar, sebbene sia stata modificata nel corso dei secoli XVII e XVIII.

Il punto informazioni Cerro del Hierro si trova all’interno di una tenuta pubblica di circa 360 ettari, dove si erge il Monumento Naturale Cerro del Hierro dichiarato tale l’1 ottobre 2003.

La Carlina ha una storia romanzesca: quella che fu un’umile tenuta o casele, con un vigneto, nei dintorni di Constantina, si trasformò radicalmente all’inizio degli anni cinquanta quando venne comprata da Léon Degrelle (1906-1994), politico e militare belga, esiliato in Spagna dopo la II Guerra Mondiale, il quale dal 1952 costruì in quest’area una casa palazzo, per uso personale, oltre ad altri

Il giacimento archeologico situato nell'antica Plaza de Armas del Alcázar Real, noto come El Picadero, occupa la zona più alta della città, dove si possono trovare resti turdetani, romani e resti delle mura di un castello mussulmano; si possono osservare i livelli di occupazione di Écija dalle sue origini, verso l’VIII secolo a.C. fino ad oggi.