Cascadas del Hueznar

Siviglia ti fa innamorare

Durante la prima fase di costruzione del Metropol Parasol vennero rinvenuti reperti risalenti a epoca Romana, dall’impero di Tiberio (30 d.C. circa) fino al VI secolo, nonché una casa islamica almohade originaria del periodo tra il XII e il XIII secolo. 

I Setas de Sevilla (lett. "funghi di Siviglia") noti anche come progetto Metropol Parasol dell'architetto Jürgen Mayer, costituiscono la struttura in legno più grande del mondo. 

Nel quartiere di San Bartolomé svettano tre monoliti costituiti da colonne in granito egizio alte quasi 9 metri e poggianti su basi realizzate in marmo locale e all’altezza originaria, ovvero a 4,5 metri rispetto al livello del suolo stradale. Costruite all'epoca dell'impero di Adriano, si ritiene che facessero parte di un tempio romano.

Come altre parrocchie sivigliane, la sua origine risale alla riconquista della città. Si trova nello stesso luogo in cui esisteva un tempio romano, sul quale sorgevano una chiesa visigota e successivamente una moschea. Appartiene al tipo di chiesa gotico-mudéjar, sebbene sia stata modificata nel corso dei secoli XVII e XVIII.

A Siviglia, in Calle Mármoles (Quartiere di San Bartolomé), si ergono 3 colonne di granito egiziano di quasi 9 m. di altezza, poggiate su basi di marmo locale a 4,5 m. di profondità dal livello della strada. Furono realizzate al tempo dell'imperatore Adriano e si pensa facessero parte di un tempio romano.

Il suo nome è dovuto alla porta attraverso la quale entrava l'acqua a Siviglia (Puerta de Carmona), poiché, essa, proveniva dalla sorgente di Santa Lucía ad Alcalá de Guadaíra. Siviglia era alimentata da un acquedotto configurato da archi in mattoni in due ordini sovrapposti. Quest’opera ha sempre generato un dibattito sulla sua origine musulmana o romana.

La muraglia romana di Gerena si trova nel Comune omonimo, in provincia di Siviglia. Fu in epoca romana che si fondò a Gerena un insediamento dall’autentico carattere urbano. Intorno al I secolo a.C. fu innalzata la muraglia urbana. Della cinta muraria che circondava la città si conservano i resti emergenti.