Rocío-Gines

Siviglia ti fa innamorare

Edificio destinato al culto religioso, corrispondente ad una cappella di inizio secolo XVIII. La cappella è costruita in muratura, mattoni e legno, dalla pianta rettangolare, muri lisci e copertura con una struttura in legno, che formano un’unica navata, sul fondo della quale si innalza l’altare. La chiesa possiede anche una sacrestia laterale. 

Originariamente fu la chiesa del Convento dei Minimi di San Francesco di Paola ed oggi è la Parrocchia di Nuestra Señora de la Victoria. 

Originariamente era un edificio isolato, come azienda agricola separata dal nucleo originale di El Saucejo, che a partire dal secolo XVII fu gestita dalla Compagnia di Gesù e che dopo l’espulsione dell’Ordine da parte di Carlo III divenne proprietà privata. L’edificio include alloggio, cappella, due torri del mulino e vari capannoni ad uso agricolo attorno ad un cortile.

Originariamente, la chiesa che appartenne al convento dei Padri Carmelitani Calzati era del XVI secolo, ma restano pochi resti visibili a causa dei profondi restauri che subì nel XVIII secolo e della riedificazione realizzata tra il 1881 e il 1883, che le conferirono un certo tocco neoclassico.

La Chiesa del Convento di Santa Chiara si trova nei giardini Jardines de la Carrera, nella località sivigliana di Morón de la Frontera.

La fondazione e realizzazione del complesso risale al 1592 e al 1598 rispettivamente, in base a quanto si legge sull’incisione del cornicione del portale.  

Tra le case-palazzo di Écija c’è da segnalare il pazzo dei conti di Puerto Hermoso noto come palazzo di Santaella per il precedente proprietario, come esempio caratteristico dell’architettura locale civile del XVIII secolo.