Feria

Siviglia, bella e diversa

La Plaza de España, il famoso “Salón”, si trova vicino al forum della romana “Astigi”, dove ancora oggi si può ammirare in situ una splendida serie di mosaici.  È il cuore della città, centro storico, sociale e ludico degli abitanti di Écija, probabilmente dal XV secolo.

La piazza del mercato di Écija costituiva già nel Medioevo il centro sociale, politico ed economico della città. Il commercio si distribuiva attorno ai vari stand portatili di pane, frutta, latte, ortaggi e sapone.

La Plaza de España occupa 50.000 metri quadrati ed è situata sull'estremo nord-est del parco di María Luisa. Fu costruita dall'architetto Aníbal González tra il 1914 e il 1929 in vista dell'Esposizione Iberoamericana del 1929. Oggi è uno dei luoghi più emblematici di Siviglia e uno dei maggiori esempi dell'architettura regionalista.

Dedicato alla storia di Cazalla de la Sierra attraverso i suoi famosi vini e le acquaviti. Mediante diversi pannelli, oggetti e dispositivi multimediali si scopre l’importanza di questa industria nello sviluppo locale. Il suo valore etnografico è notevole grazie alle varie mostre temporanee su aspetti concreti di Cazalla, come la micologia, gli uccelli e i mestieri tradizionali.

Quest’ampia piazza rettangolare è un esempio dell'architettura popolare andalusa del XVI secolo. In questa piazza si trovano la chiesa di Nuestra Señora de Consolación, con il suo campanile mudéjar in mattoni rossi, l’edificio del Tribunale del distretto giudiziario di Cazalla de la Sierra, con la sua bella facciata barocca e l’ufficio del turismo del Comune di Cazalla. 

Situata di fronte all’edificio concistoriale, si tratta di una piazza di notevole importanza dato che fu lo scenario della proclamazione proferita dal Generale Riego Nuñez, dal balcone della casa che dà sulla piazza, il 1º gennaio 1820, con la quale lanciò il grido di libertà a favore della Costituzione del 1812 che era stata abolita dal monarca Fernando VII.

Nota come “La Plazoleta”. Nella riunione del 22 maggio del 1912 viene messo agli atti il sentimento della Società per la morte dell’eminente filologo e storico di Santander Marcelino Menéndez Pelayo (1856-1912).