Semana Santa Estepa

Siviglia ti fa innamorare

La Chiesa Parrocchiale è un edificio in stile mudéjar ristrutturato alla fine del XVIII secolo e, una seconda volta, a metà del XX. Si trova nel centro della località molto vicino al Castello.

La Chiesa deve il suo nome alla patrona del comune, Santa Marta.

I lavori di costruzione dell'eremo iniziarono verso il 1732. Nel 1746 l’edificio disponeva già di tetto ed era stato consacrato, per cui vi si celebravano le messe. Verso la fine del 1749 vennero conclusi i lavori di finitura di un campanile a vela che venne dotato di due campane, note anticamente come "la gorda" (lett. la grassa) e "la chica" (lett. la piccola).

La Carlina ha una storia romanzesca: quella che fu un’umile tenuta o casele, con un vigneto, nei dintorni di Constantina, si trasformò radicalmente all’inizio degli anni cinquanta quando venne comprata da Léon Degrelle (1906-1994), politico e militare belga, esiliato in Spagna dopo la II Guerra Mondiale, il quale dal 1952 costruì in quest’area una casa palazzo, per uso personale, oltre ad altri

Il tempio originario risalente al XVi secolo venne restaurato nel XVII e XVIII secolo, restauri dai quali prende la sua attuale fisionomia e stile. A quest’ultimo secolo corrisponde anche la costruzione del campanile. 

La facciata che dà sulla Plaza de Andalucía è una costruzione della seconda metà del XX secolo,  si tratta di architettura razionalista di stile popolare andaluso. Le vie Marchena, Victoria e Sevilla, la Plaza del Cabildo e il complesso formato dal Municipio e dalla Plaza de Andalucía, si configurano come il vero centro neuralgico del paese.

Il tempio, risalente al XVIII secolo, venne costruito su un antico tempio mudéjar del XVI e XVII secolo distrutto dal Terremoto di Lisbona. L’esecuzione finale del progetto fu a carico, tra gli altri, di José Álvarez, architetto neoclassico al quale deve il suo aspetto e stile attuale. 

La chiesa di San Juan presenta attualmente una navata allungata e irregolare, con crociera e abside piatta, prodotto dell’unione realizzata alla fine del XVIII secolo di due cappelle adiacenti, la Cappella Sacramentale e l’antica Cappella di Gesù Nazareno, le quali sopravvissero alla demolizione della chiesa originaria.