Semana Santa Estepa

Siviglia ti fa innamorare

Da punto di vista costruttivo presenta tre epoche diverse: La prima compresa tra il XIV e il XV secolo e che comprende una chiesa mudéjar a tre navate, abside poligonale e torre-facciata. La seconda inizia nel 1538 senza però concludersi; in questa venne demolita una parte dell’opera precedente e si iniziò a edificare un nuovo tempio in stile rinascimentale.

Un tempo conosciuto come di San Ginés. Si trova nel viale omonimo e probabilmente rappresenta un'antica opera mudéjar alla quale apparterrebbero i muri esterni della cappella maggiore, totalmente restaurata nel XVIII secolo.

Eretto nel XVI secolo, il convento Madre de Dios ospita oggi le Suore della Dottrina Cristiana. Presenta un bel chiostro con elementi mudéjar e rinascimentali. Da segnalare che nel 1722 fu colpito da un incendio e che durante la guerra civile fu saccheggiato per poi essere restaurato negli anni ‘90.

Edificio barocco del XVII secolo fatto costruire da Álvaro de Castilla nel 1614 come convento e ospedale, comunicante con una chiesa addossata. 

Questo eremo è una costruzione mudejár; si ipotizza che risalisse alla prima metà del XV secolo. Nel 1494 fu visitato dall'Ordine di Santiago, che in seguito fece una cronaca completa di tutto il suo funzionamento in cui si dice che esistette una confraternita di entrambi i sessi con il titolo di Nostra Signora della Consolazione e di San Benito.

La Carlina ha una storia romanzesca: quella che fu un’umile tenuta o casele, con un vigneto, nei dintorni di Constantina, si trasformò radicalmente all’inizio degli anni cinquanta quando venne comprata da Léon Degrelle (1906-1994), politico e militare belga, esiliato in Spagna dopo la II Guerra Mondiale, il quale dal 1952 costruì in quest’area una casa palazzo, per uso personale, oltre ad altri

Quest’antico ospizio infermeria dei monaci basiliani venne trasformato in un condominio. Il suo chiostro a due piani è composto da un patio interno con galleria ad archi a tutto sesto, sostenuti da colonne toscane, dove ogni arco è incorniciato in un alfiz, mentre la parte superiore, di minor dimensione, è stata modificata totalmente da vari interventi.