Semana Santa Estepa

Siviglia ti fa innamorare

Opera di grande interesse di cui purtroppo si conserva solo il recinto esterno, tra cui un portale che secondo la tradizione appartenne all’antico convento di San Francisco, e che risponde a un semplice tracciato rinascimentale attribuito a Hernán Ruiz II, il quale intervenne nel progetto della torre parrocchiale.

La Carlina ha una storia romanzesca: quella che fu un’umile tenuta o casele, con un vigneto, nei dintorni di Constantina, si trasformò radicalmente all’inizio degli anni cinquanta quando venne comprata da Léon Degrelle (1906-1994), politico e militare belga, esiliato in Spagna dopo la II Guerra Mondiale, il quale dal 1952 costruì in quest’area una casa palazzo, per uso personale, oltre ad altri

Porta di origine islamica, dichiarata Bene di Interesse Culturale.

Dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 1985, è confermata l'origine islamica e, più precisamente, almohadi, della cosiddetta Puerta del Arquillo (“Porta dell’Arco”). Questa struttura sarebbe stata legata militarmente al resto della recinzione islamica, nonché alla vicina Mota del Alcázar.

Nonostante faccia parte di una costruzione destinata ad abitazione, secondo quanto si deduce da alcune pietre, oggi si può interpretare come fosse una costruzione indipendente.

La chiesa de la Merced, nella sua ubicazione attuale, fu costruita nel 1650, tuttavia venne notevolmente ristrutturata nella seconda metà del XVIII secolo. I frati arrivarono ad Osuna nel 1609 installandosi inizialmente presso l’eremo di Santa Ana, fuori dalla città. Dopo due tentativi falliti, nel 1637 riuscirono a costruire il nuovo monastero nello spazio che occupa attualmente.

Una delle via più belle di Osuna è questa salita situata ai piedi della barocca torre della Merced. Salendo lungo la stessa, tra edifici in pietra estratta dalle cave di Osuna, si arriva al Camino de la Buena Vista, dove si può ammirare un eccellente panorama sul municipio e sulla campagna sivigliana.

La Puerta del Tiro era la principale porta d’ingresso all’Alcázar della città mussulmana, attraverso la quale avveniva la comunicazione diretta tra le due zone, la “alcazaba” (fortezza) e la “medina”, tuttavia l’opera islamica subì molte trasformazioni nel divenire via d’accesso al palatinato nel periodo ducale.