Santiponce Itálica

Patrimonio

Una immensa eredità da scoprire

Eremo Nuestra Señora del Monte

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L’attuale eremo si erge sullo stesso terreno occupato dal tempio originario, il quale dev’essere stato un modesto edificio mudéjar a una navata, preceduto o circondato da portici, e affiancato da abitazioni come la casa del custode e la foresteria, dove gli abitanti di Cazalla venerava la Madonna del Monte almeno da metà del XVI secolo. 

La costruzione dell’attuale santuario risale agli anni compresi tra il 1742 e il 1753. L’eremo mostra un'evidente combinazione di elementi dell'architettura colta e popolare dell’epoca. In tal senso, l’interno è di un grande classicismo, con le sue paraste, cornici e volte, seguendo le direttrici dell'architettura religiosa ufficiale del momento; mentre gli esterni -dai volumi puliti in calce- mostrano le caratteristiche dell'architettura popolare andalusa.

Il nuovo edificio è organizzato attorno a una navata preceduto dal portico e affiancato dalla casa del custode e dalla foresteria, sebbene incorpora una nuova e interessante costruzione: la nicchia, piccolo spazio situato dietro al presbiterio e che serve per alloggiare l’immagine della titolare. In questo schema si avverte anche l’influenza del monastero della Cartuja, la cui costruzione terminava proprio nel momento in cui iniziava quella dell’eremo.

La navata dell’eremo, a pianta rettangolare, si divide in tre sezioni oltre alla cappella maggiore o presbiterio, dietro al quale si trova la nicchia. All’interno spicca il retablo maggiore, fedele alle caratteristiche di quelli della scuola sivigliana del XVIII secolo. Oltre alla scultura della titolare, in una nicchia aperta sul muro del Vangelo del presbiterio troviamo una scultura del carmelitano San Juan de la Cruz collocata negli anni ‘40, quando nell’eremo si teneva un incontro poetico promosso da Jose María Osuna. 

In questo eremo si venera la patrona della località e nel mese di agosto si celebra un importante pellegrinaggio e una messa dopo la quale l’immagine viene trasportata fino al centro del paese accompagnata da un’ampio numero di cavallerizzi, carri e pellegrini a piedi.

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